November 26, 2012

Il Boia Scarlatto

Il Boia Scarlatto
1965 – Regia: Massimo Pupillo

Il boia Scarlatto è un cult. Detto questo si può iniziare.
Si tratta della seconda pellicola horror/gotica firmata da Pupillo (la prima è “5 tombe per un medium"),sceneggiata da Roberto Natale e Romano Migliorini, due sceneggiatori di grande esperienza e bravura nell'ambito dei film di genere del periodo, basti ricordare che Migliorini ha firmato la sceneggiatura di “Operazione paura” di Bava.
Il film prende a piene mani e rende omaggio agli eroi neri dei fumetti di quel periodo, vale a dire Satanik, Kriminal, e tutte quelle riviste pulp/horror che tanto andavano di moda in quegli anni.
Il film si apre con l'arrivo di un editore di romanzi horror da edicola con la sua troupe in un castello, scelto come location per una serie di foto horrorifiche per le sue pubblicazioni. Il castello è abitato da un ex attore isolato dal mondo che permette alla troupe di effetturare il servizio fotografico, ma alcuni membri della compagnia ospitata durante una perlustrazione nei sotterranei romperanno il sigillo che imprigionava, dentro una Vergine di Norimberga, il boia scarlatto feroce criminale condannato a morte nell 1600.
A questo punto inizieranno una serie di omicidi che mineranno la tranquillità del lavoro della troupe. La figura del boia scarlatto esteticamente è un misto tra Diabolik e l'Uomo Mascherato, perfettamente interpretato da Mickey Hargitay, che probabilmente non brilla per la recitazione, ma per quanto riguarda fisico e energia risulta perfetto.
Buona la fotografia e la sceneggiatura, che dopo un'inizio scoppiettante e leggero vira lentamente nel tragico con un finale ambientato nei sotterranei dove si assisterà a una serie di supplizi medievali effettuati dal boia a spese delle modelle della troupe. Imperdibile la tortura delle lame che lentamente stracciano i vestiti delle sventurate ragazze.
Da ricordare che gli effetti speciali sono di Carlo Rambaldi, del quale Pupillo sembra non fosse rimasto soddisfatto, infatti nei film seguenti tornerà lui stesso a occuparsi degli effetti.
Assolutamente una pellicola da vedere capace di imprimere nella mente quel gusto horror erotico degli anni '60, il tutto condito da una sensazione di proibito che aleggia in tutto il film.
Ho avuto il piacere di vedere alcune pagine del cineromanzo tratto dal film apparso sulle pagine della rivista Malia del 1966. Fantastico.

Bibliografia: Bizarre Sinema - Horror all'italiana. A. Bruschini.

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